martedì 4 settembre 2007

3 Settembre 2007
Camicia di forza Italia
foto di HoudiniHo il sospetto che l’Italia non esista. Che sia, come disse Metternich, un’espressione geografica. Un vestito di Arlecchino su una penisola di popoli e culture diverse tra loro. Una camicia di forza che tiene insieme un Paese riconosciuto dall’Onu, ma sconfessato ogni giorno dai suoi abitanti. Ho il sospetto che da questo sogno, o incubo, ad occhi aperti nascano tutti i nostri problemi. Il comunismo sovietico scrisse i libri di storia per gli studenti polacchi, cechi e lettoni, georgiani e ucraini. Lo stesso fecero il nazismo con i tedeschi, il franchismo con gli spagnoli, il fascismo con gli italiani. Libro di testo, verità di Stato, anche ora, nelle nostre scuole.Il Risorgimento è stato un errore storico? Forse no, ma vogliamo cominciare a parlarne dopo quasi 150 anni? I Borbone erano regnanti legittimi. Napoli una delle più fiorenti capitali d’Europa. Francesco II amato dai suoi sudditi e la mafia quasi inesistente. Qualcuno ancora crede che i Savoia abbiano liberato le plebi meridionali? L’emigrazione verso le Americhe di milioni di persone dal Veneto e dal sud Italia fu la diretta conseguenza della politica economica dei Savoia. Due guerre mondiali intervallate da guerre di conquista un po’ ovunque in Africa e nel Mediterraneo. Il fascismo. Le mafie. La partitocrazia. Nel 1861 la lingua italiana non la parlava quasi nessuno. Fu imposta per legge. Culture millenarie furono distrutte. Ne valeva la pena? Forse, ma qualcuno dovrebbe spiegarci delle decine di migliaia di meridionali chiamati briganti per poterli ammazzare con la giustificazione. Dei plebisciti all’annessione fatti con quattro gatti. Dell’occupazione di Stati indipendenti da secoli.Per stare insieme ci vogliono dei buoni motivi anche tra marito e moglie, tra Stati, perchè l’Italia è una somma di ex Stati, ancora di più. Le guerre d’indipendenza le hanno vinte le truppe di Napoleone III, la prima guerra mondiale gli Alleati, l’ultima guerra è invece finita pari. L’abbiamo vinta e anche persa, dipende a che partito politico si appartiene. Dal 1945 la nostra politica estera è fatta dalle truppe americane presenti in Italia.Siamo un Paese? Su quali basi storiche, sociali, culturali? Abbiamo paura di guardarci allo specchio. Sono bastati quattro mona saliti sul campanile di san Marco a spaventare lo Stato. Leggete i libri di storia delle elementari e delle medie dei vostri figli. Troverete la celebrazione del Risorgimento, i Padri della Patria, ma dell’Italia non troverete traccia.
Il potere del silenzio
immagine dal film "Dead Silence"98 miliardi di euro di evasione da parte delle concessionarie dei Monopoli di Stato non sono una notizia. Infatti non ne parla nessuno. Il potere del silenzio è il vero potere. In Italia ci sono 5 giornali e 7 canali televisivi che amministrano l’informazione, la costruiscono, la negano. Il cittadino è una foca ammaestrata, dice si, dice no, non capisce mai nulla di quello che gli succede.98 miliardi di evasione meritano una risposta. Visco e Prodi devono rispondere. Se non lo fanno giustificano l’evasione. Chi paga le tasse non può essere preso per il c..o, paga anche il loro non miserabile stipendio.Il blog ha pubblicato una prima lettera a Giorgio Tino, direttore dei Monopoli, nessuna risposta. Oggi ne pubblica una seconda. Se nessuno risponde, il blog continuerà. Tino non fare il tacchino. V-day, V-day, V-day.LETTERA AL DIRETTORE DEI MONOPOLI DI STATO"Gentile dottor Giorgio Tino,siamo preoccupati per Lei. Da mesi Le scriviamo dalle pagine del Secolo XIX e da questo blog, ma Lei non ci risponde.Per favore, batta un colpo, altrimenti saremo costretti a presentare una denuncia per scomparsa. Dovremo andare a "Chi l'ha visto?".In fondo non Le chiediamo molto. Vorremmo soltanto sapere se ha notizie dei 98 miliardi di euro (sì, miliardi, quelli con nove zeri) che, tra tasse non riscosse e multe non pagate, le società concessionarie di slot machine devono allo Stato.Secondo la Corte dei Conti e una commissione d'inchiesta presieduta dal sottosegretario Alfiero Grandi, questo tesoro che appartiene a noi cittadini sarebbe finito anche a società vicine a Cosa Nostra e ai partiti politici (An prima di tutti). I magistrati e la commissione sostengono che i Monopoli da Lei diretti avrebbero gravi responsabilità in questo "disguido". Non solo: la Corte dei Conti ha avviato una procedura per ottenere la restituzione dei soldi dalle società interessate.E anche a Lei potrebbero essere richiesti 1,2 miliardi di euro.Noi ci siamo limitati a riportare le parole della commissione e della Corte dei Conti. In un Paese civile Lei avrebbe da mesi risposto alle nostre domande.O si sarebbe dimesso. Invece tace e resta al Suo posto. Ma tace anche il vice-ministro Vincenzo Visco che da mesi ha sulla sua scrivania una copia della relazione di Grandi.Forse sperate che presto o tardi ci stancheremo di scriverVi. Invece no, abbiamo il diritto di sapere dove sono finiti i nostri soldi. E continueremo a scrivervi (ufficiostampa@aams.it) finché non ci darete una risposta. O non ce la darà responsabilmente il presidente Prodi. Cordiali saluti." Marco Menduni e Ferruccio Sansa (giornalisti del Secolo XIX)